Amo i libri, da sempre, così come amo le case. Ci sono libri che non riesco a finire, perché mi piacciono troppo.
Per esempio, "Cromosofia" di Ingrid Fetell Lee.
Da quasi un anno mi fa compagnia, passando dalla scrivania al divano, dal divano ad una poltrona dello studio...E ogni volta che lo riprendo, mi sorprende e mi fa perdere nelle sue tante citazioni, che mi invitano (e io, come al solito, accolgo l'invito) lungo percorsi nuovi e affascinanti.
Di cosa parla? Se partiamo... dalla fine, è un vero e proprio manuale, con tanto di istruzioni dettagliate, tabelle e, addirittura, kit per il fai-da-te e fogli di lavoro.
Per fare cosa? Semplice, per trovare la gioia nei luoghi che abitiamo o, nel nostro caso, che progettiamo per gli altri.
Semplice? Insomma...Intanto la gioia si può declinare in tanti modi diversi: l'autrice parla di diverse estetiche della gioia, legate all'energia, all'abbondanza, alla libertà, all'armonia, al gioco, alla sorpresa...
Come primo passaggio, dobbiamo individuare ( o far individuare al cliente), quali sono stati i luoghi, le persone, le cose e le attività "trovagioia" e, di conseguenza, quale "estetica" sarà più pertinente.
Poi, per ogni estetica sarà possibile individuare quale aspetto e sensazione vogliamo riprodurre, quali sono gli elementi distintivi, le decorazioni, le caratteristiche architettoniche e le cose da evitare.
Un esempio? "Perdiamoci", almeno un po', nei tanti luoghi in cui ci conduce l'autrice. Orientiamoci, per esempio, verso l'estetica del gioco. Seguendo le sue istruzioni,
utilizzeremo oggetti che abbiano prevalentemente forme tonde, curvilinee, elementi distintivi saranno cerchi e sfere, pois, le caratteristiche architettoniche saranno soffitti a botte o a cupola e le finestre ad oblò, saranno da evitare angoli acuti.
Sembra quasi banale, ma perché scegliamo queste forme e non altre ?
Perché, scopriamo leggendo, oggetti circolari e sferici erano usati come giocattoli già migliaia di anni fa e l'autrice, ancora, cita studi di psicologia dai quali emerge che, come eredità dei nostri più antichi progenitori, reagiamo alle forme appuntite come davanti a segnali di pericolo, mentre siamo rassicurati dalle forme tondeggianti.
Gli oggetti curvi, inoltre, hanno spesso una gamma estesa di "affordance", ovvero di invito all'uso, cosa che è da limitare nel caso di oggetti di design, ma è fondamentale per il gioco, perché i giocattoli sono tanto più ambiti quanto più usi se ne potrà fare.
E, ancora, legato alle forme rotonde, ci parla dell'effetto "peak shift": avete presente gli occhi tondi e grandi di un cucciolo? Si tratta di quello. Ed è per il nostro cervello un segnale ancestrale e potentissimo di invito all'accudimento ma anche al gioco.
Pensate, per continuare con gli esempi dell'autrice, che la Fiat 500 e la Mini Cooper, con i loro musi arrotondati e i loro fanali tondi, sfruttano proprio questo effetto per risultare attraenti e "simpatiche".
Ma, sempre per l'estetica del gioco, Fetell Lee cita anche Gaetano Pesce con la sua poltrona "Up 5" e la fantastica casa di Pierre Cardin, "Le Palais Bulles", un edificio composto da sfere architettoniche adagiate su un pendio.
E mica finisce qui...
Sono davvero tante le ispirazioni che questo libro può offrire a chi si occupa di arredamento e di Home Staging, basta solo stare attenti a non perdersi, come faccio io ogni volta da quasi un anno 😊 dietro ai mille spunti che l'autrice offre...
Qui il link per trovare il libro:
E poiché "le meraviglie non finiscono mai, finché siamo disposti a meravigliarci"
contattatemi, se volete parlare con me potete prenotare un appuntamento gratuito di 20 minuti, sarò felice di ascoltarvi ed aiutarvi!
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